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Tylomelania sp. Donnerkeil, la lumaca fulmine

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Foto scattata presso Amazonas Acquari Milano

Tylomelania sp. donnerkeil, conosciuta anche come Tylomelania sp. thunderbolt, non è nota come “il fulmine” dei gasteropodi acquatici del Lago Poso (Sulawesi) per essere particolarmente veloce, ma per il suo aspetto che ricorda i rostri fossilizzati delle belemniti, composti da calcite.

Cos’è una belemnita, ma soprattutto, perché ha un rostro?

Si tratta di cefalopodi fossili risalenti al Triassico (225-190 milioni di anni fa), che si sono estinti nel Cretacico (135-65 milioni di anni fa).

E il fulmine?

Il suo vero nome scientifico (quello con cui la conosciamo noi abitanti del Bel Paese) è in realtà Tylomelania perfecta. Quello che sfugge a noi italiani è il nome con cui viene identificata questa Tylomelania. I rostri delle belemniti vengono comunemente chiamati dagli anglofoni “thunderbolt” o “thunderboltstones” (fulmine o pietre di fulmine) e dai tedeschi “donnerkeil” (fulmine). Pare che questo accostamento linguistico manchi nella lingua italiana. La formazione che ricopre il guscio della tylo donnerkeil la rende in effetti molto simile a questi fossili.

Ma cos’ha sul guscio?

La particolarità di questa Tylo è proprio il suo guscio, su cui si forma un sedimento simile a un gesso, che col tempo si solidifica, facendolo sembrare di pietra. In natura, per ottenere questo risultato, vive vicino alla riva del lago (proviene dal Lago Poso), in zone il cui fondo è composto da sedimenti fini, dunque su un substrato mobile.

Come la ospito?

Come tutte le tylo, anche la donnerkeil ha bisogno di acqua di discreta durezza carbonatica, un ph alto tra minimo i 7,5 e 8,5 ed una temperatura possibilmente alta, tipica da Sulawesi, tra i 27° e i 30°C. Questi requisiti sono fondamentali, se si vuole cercare di mantenere il più possibile il suo particolare rivestimento, anche se tenderà a perderlo a poco a poco in acquario.

Si nutre come le altre tylomelania?

Pare che T. donnerkeil si nutra essenzialmente di diatomee, microalghe e organismi unicellulari, raschiando con la propria radula ogni superficie possibile alla ricerca del biofilm batterico. Per questo motivo sembra che snobbi i mangimi dedicati, preferendo passarsi con perizia tutti i legni che trova (è importante inserirne in acquario per garantirle nutrimento). Sempre per questo motivo è consigliabile non sovrappopolare la vasca con questi lumaconi, in modo che non debbano farsi troppa concorrenza alimentare.

Queste tylomelania non le ho mai ospitate, ma se me ne portassi a casa una farei sicuramente una “prova zucchina” (e/o mangime). E’ importante informarsi, ma bisogna sempre provare!

Buone tylo a tutti!

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